8.08.2005

VAN GOGH


Tempo fa andai ad Heidelberg in Germania, città universitaria e di artisti. Vi rimasi circa un anno. Conobbi molti artisti, coreografi, scrittori, filosofi, musicisti, artisti di strada ...
Fu un'esperienza meravigliosa. Uno di loro, un noto grafico tedesco, di una certa età, mi fece una testa grande come una montagna nel ripetermi che per capire l'arte di Van Gogh dovevo andare alle Camargue in Francia. Così feci, comprai una wolksvaghen "il maggiolone" e andai alle Camargue.

Fu un'esperienza unica, portai con me un libro di Van Gogh. C'era un dipinto S. Marie al mare, cercai la posizione di Van Gogh, il suo punto di vista. Guardavo il dipinto e poi guardavo il paesaggio: provavo le stesse emozioni.
Dissi "grande", è stato grande non immaginavo che potessi provare queste emozioni. Me ne andai poi per i campi, colline rotonde di grano giallo, siepi, arbusti verdastri che si muovevano sotto la spinta del vento. Nubi bianche velocissime che passavano, sparivano. Corvi in lontananza, cipressi. Non ho mai vissuto un'esperienza così forte, penso proprio di essermi avvicinato di più all'opera di Van Gogh. Consiglio anch'io questo per capire Van Gogh andate alla Camargue.

Un' altra cosa: un'editore che stampa per grandi musei mi fece vedere la differenza di alcuni disegni stampati anni fa con certi del nostro tempo, sempre di Van Gogh.
La differenza è grandissima. Nei disegni stampati in passato riuscivo ad apprezzare l'arte di Van Gogh, disegni che comunicavano, che parlavano. Certi attuali sembravano poveri, avevano perso le sfumature la magia del disegno di Van Gogh, mi dicevano poco confrontandoli. Credo che le opere d'arte comunichino di più se viste dal vero. La forza gli stati d'animo l'onda dell'artista ti arriva, la percepisci, sulla carta perdono forse un po' di questo fascino.