7.21.2005

OSSERVARE

La cosa primaria se si vuole dipingere è OSSERVARE.
Cosa intendo per osservare: se hai un oggetto davanti, una penna un mouse una pianta guardala un momento, distogli l'attenzione e vedila mentalmente.
Riesci ad avere l'immagine mentale nitida? Nei minimi dettagli? Colori, forme, dimensione, luci e ombre? Guardala nuovamente impiegando più tempo, guarda ogni dettaglio o ogni minimo particolare, vedi, percepisci tutto ciò che c'è da percepire.
Distogli nuovamente l'attenzione dall'oggetto e vedilo mentalmente, ora ti rendi conto che lo rivedi e lo ricordi meglio, nel dettaglio. Puoi farlo più volte. Domani se stai dipingendo o creando qualcosa puoi usare questo bagaglio di memoria, è come avere dei piccoli cassetti che quando ti serve qualcosa li apri e vedi l'oggetto con tutte le osservazioni fatte e puoi usarlo per creare l'effetto che vuoi fare.
Come dipingere l'acciaio? Osservalo ....


Un'artista dovrebbe osservare così 24 ore su 24. Ho girato per molto tempo portando con me una scala colore, quelle che trovi nei negozi d'arte o nelle scale colori. Guardavo un cielo e poi la scala e pensavo i colori da mescolare sono: blu cobalto più bianco di Zinco più blu di prussia. Così una mela, o una bandiera. Questo costante esercizio mi ha permesso di avere una "banca dati" della realtà e quali colori da usare. Vale per un paesaggio, una foglia e altro ....

Osservando intensamente le cose quindi la realtà si possono avere inoltre delle grandiose intuizioni. A proposito: cos'è la realtà? Qualcuno sa rispondere a questa domanda?

7.20.2005

GRAZIE!

7.18.2005

LA MIA DAMA

Da Cracovia l'opera di Leonardo da Vinci "Dama con l'ermellino" alla fine degli anni novanta è stata esposta alla Pinacoteca di Brera a Milano. In quell'occasione mi trovavo li e l'anno estratta dalla cassa i sovraintendenti per farne delle verifiche ed esaminarla. Durante queste verifiche la Dama era sopra questo tavolo esposta e potei esaminarla a pochi centimetri. Era un dipinto su tavola di noce.
L'ho esaminata un po' per carpirne i segreti perche' il mio obiettivo era quella di vederla da vicino senza vetri. Dopo averla vista, i sovraintendenti l'hanno messa dentro una bacheca anti scasso per l'esposizione in pubblico. Sono rimasto 3 ore ad osservala nei minimi dettagli e prendere appunti. Da una riproduzione fotografica in grandezza naturale altamente fedele ho rifatto la "Dama con l'ermellino" di Leonardo però su tela di lino preparata con una tecnica del 500 applicata su tavola. Questo perché è quasi impossibile andare su una tavola di noce e fare in modo che questa non cremi nel tempo e rovini il dipinto essendo la tecnica ormai scomparsa sia del taglio che del trattamento del legno. Ho scelto così la tela. Il dipinto che ho fatto è uno studio sull'opera di Leonardo che ha richiesto molti mesi di lavoro.

Provando e riprovando certi effetti luminosi di Leonardo che sembravano irriproducibili
(ad esempio ho provato e studiato per quasi 50 ore differenti effetti luminosi su di un occhio) per arrivare a scoprire, secondo il mio punto di vista, che solo attraverso micro pennellate luminose si potevano ottenere degli effetti luminosi che lui aveva fatto. Queste micro pennellate sono invisibili all'occhio umano.
La naturalezza, la semplicità del genio nel lasciare delle luminosità in tutto il dipinto impercettibili ad un occhio distratto che però danno all'opera una grandiosa luminosità e forza cromatica.

La cornice è un'opera fatta da una ditta artigianale che è una delle migliori ditte italiane, è una copia di una cornice fiorentina del 600 trattata con foglia oro zecchino. L'opera mi è stata richiesta varie volte e stò valutando se cederla o no.

7.17.2005

PIETRE RACCOLTE

Sono pietre che raccolgo in determinati momenti che ho voglia di restare da solo e vado a prenderle in un posto particolare.
Ne raccolgo qualcuna che mi piace (non se ne trovano molte) e poi le osservo. Sono li... poi il giorno che sono ispirato le lavoro. Questa è l'uomo della montagna.

Fa parte di una serie di opere create nel 2000 dopo un viaggio in Marmolada, Alpi Venete. Volevo rappresentare la sensazione che ho avuto camminando in mezzo a queste vette e rifugi.

La sensazione di elevazione, di toccare il mondo con un dito. Il silenzio mi ha colpito, una cosa che non si può più avere in città (bisognerebbe fare una campagna contro l'inquinamento acustico, motorini, urla, eccessi di suoni che, non so come dire ... ti fanno perdere la dimensione umana), sembra quasi di rinascere, inspiegabile ...

Con quest' opera assieme con altre quindici ho fatto una installazione all'Arte Fiera di Vicenza nel 2004 sul tema del "Fuoco" invitato dall'Associazione Culturale Arte da mangiare di Milano. Il titolo dell'installazione era "Elemento".

Era un'unica opera di quindici sculture innestate ognuna su un'asta metallica di tre millimetri di diametro alte un metro e cinquanta all'interno di un infinito costruito con vetro macinato. Sembravano reperti archeologici, resti di civiltà antiche all'interno dell'infinito.


Queste opere la cui creazione è cominciata introno agli anni 1998 - 2000 le ho esposte anche in Germania e in giro per l'Italia con altre installazioni.

Riportando la frase di un noto artista: "Il segreto del successo è il coraggio di continuare" incontro nella mia vita tanti artisti, quasi quotidianamente. Una volta nel mio atelier ne sono arrivati quaranta in un mese. Spesso incontro molta voglia di creare ma sfiducia nel proporsi o nel vivere con la propria arte.

Credo che la vita sia molto semplice e a volte la complichiamo. Spesso le risposte ai nostri perché o le soluzioni le ignoriamo ma stanno li dietro l'angolo, basterebbe solo vederle e raccoglierle.

Forse potremmo vivere meglio. Un consiglio che do ai giovani è che di arte si può vivere, non è poi così difficile.

7.16.2005

OSPITI E OSSERVATORI

Sono arrivate le rondini da un paio di anni a Casa Sbarra dov’è situato il mio atelier. Sono 5 nidi abitati e le rondini si appoggiano sulle finestre e sui tiranti cantando.
Mi ricordano l’infanzia quando avevo le rondini sotto il tetto. E trovo strano che le rondini siano venute ad abitare in questo centro storico, e in tutta la via Via XX settembre piena di affreschi.
La sera c’è tutto un rincorrersi di queste rondini tra canti di gioia …. è proprio bello. Un vecchio detto racconta : ”le rondini vanno solo dove sono amate”

Le figlie nate e poi ritornate se ne stanno tranquille sui ferri anche a un metro di distanza senza prendere paura ed è una cosa che, pensando alla degradazione causata dall’inquinamento della natura, che ci sia qualche altra forza positiva che stia nascendo, c’è stata una disgregazione ma anche una nuova generazione che vive e si rigenera.

Sono ospiti molto graditi perché mentre dipingo mi aiutano con i loro canti e sono parte integrante di questa casa che oltre a dare ospitalità a loro, la da ad artisti da tutto il mondo che passano a trovarmi. Tempo fa ad esempio è arrivato un bravissimo regista e uno scenografo … e si parla, si crea si discute sul futuro artistico, dando vita a situazioni che poi si vedranno in giro per il mondo.
Sono felice a volte di vedere che un segno di un film e’ anche un mio pensiero ma nessuno lo sa, la felicità di aver partecipato è già molto grande.

Posso dire che questo atelier è un punto di incontro di artisti internazionali.

7.13.2005

PERFIDA INGANNATRICE

Riguardando l'opera iniziata nel 1980 ho visto lo scorrere di 25 anni di attività, di ricerca. Magari l'idea c'era, e mi soffermo sulla forma, sui toni di luci che in quel periodo erano molto vissuta non l'avrei espresse in nessun altro modo.
E' un opera che viene vista dal pubblico da 25 anni. Piace quasi a tutti coloro che entrano nel mio studio, sembra quasi come se fosse eterna.
Forse uno dei migliori test e' il tempo per la validità di un'opera stessa.

Rivedo quel periodo un po' buio perché mi ero reso conto di alcuni meccanismi mentali che prevalevano sulla mia analiticità. Meccanismi inconsci, che non avevo un controllo diretto e che magari mi facevano fare delle azioni scorrette non razionali oppure potevano disturbarmi con le altre persone.

Quindi questo pugnale che mi colpiva alla schiena, improvvisamente e le mie strane reazioni subito dopo o le angosce, le paure che emergevano. Quindi avevo questo sogno che volevo superare che non volevo più avere, conflitti interiori, come se volessi andare verso quest'occhio ipotetico rosso e blu attraversarlo e andare oltre verso una libertà.
Rosso e blu, positivo negativo, freddo caldo, di più di meno ecc... tutte le conflittualità dell'uomo. Sognavo uno stato spirituale di serenità e di ....

Volevo fermare l'attenzione su questo.
Sembra che quasi ogni uomo abbia questa sorta di conflttualità e che a liberarsene sia un sollievo. Cioè il sogno di verità "chi sono realmente"... ".. un uomo, uno spirito...". Erano tempi travagliati quelli, superati oggi. E un po' di serenità me la sono guadagnata.


Il quadro sembra una barca oscura della vita di quel periodo dove io sono il rematore.

Mettevo delle disarmonie nei quadri, vedi il blu e il rosso dentro l'occhio, che ancora oggi uso, volevo rappresentare le disarmonie della vita e le incoerenze.

Lavoravo parecchio in quel tempo, lavoravo 2 giorni di seguito senza dormire e poi .. e così per un lungo periodo.
E' dal 1965 che continuo questa ricerca.
PERFIDA INGANNATRICE
- olio su tela 1984
- Dimensioni 190 x 160

Lo studio