4.24.2023

 


VIVIAN MAIER. Shadows and Mirrors Mostra della fotografa americana a  Palazzo Sarcinelli 31015 Conegliano - TV- Italy

VIVIAN MAIER

PALAZZO SARCINELLI, Conegliano 


VIVIAN MAIER. Shadows and Mirrors Mostra della fotografa americana a Conegliano
Informazioni evento Mostre Dal 23 marzo 2023 Al 11 giugno 2023 (solo giovedì, venerdì, sabato, domenica) Conegliano Sito web Chiedi info 351 8099706

Dal 23 marzo all'11 giugno Palazzo Sarcinelli di Conegliano ospita una nuova esposizione fotografica, dal titolo VIVIAN MAIER. Shadows and Mirrors.

Novantatrè fotografie compongono il percorso museale, che vedono come protagonista degli scatti la famosa tata-fotografa americana Vivian Maier e la sua ricerca incessante di trovare un senso e una definizione del proprio essere. L’allestimento proposto ai visitatori di Palazzo Sarcinelli esplora quindi il tema dell’autoritratto, partendo dai suoi primi lavori degli anni ’50, fino alla fine del Novecento: opere caratterizzate da grande varietà espressiva e complessità di realizzazione tecnica.

Attraverso la fotocamera Rolleiflex e poi con la Leica, Vivian Maier trasporta idealmente il pubblico per le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.

A curare l'esposizione Anne Morin in collaborazione con Tessa Demichel e Daniel Buso.

Orari apertura:
dal giovedì alla domenica e nei giorni festivi
dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 19.00.


" SEL-PORTRAIT"

Opera del Maestro Franco Corrocher da Conegliano

Tecnica mista su alluminio-carbonio-alluminio

Anno 2008

Dimensione 150x150 cm 

Opera esposta a Vicenza alla mostra "RITORNO"  in due diverse sedi: alla  Chiesa SS. Ambrogio e Bellino    e a casa Cogollo detta "del Palladio" facente parte del progetto integrativo per le Celebrazioni del Cinquecentenario della nascita di ANDREA PALLADIO.

 Mostra presentata dal Critico d'Arte Paolo levi



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MAIER

PALAZZO SARCINELLI, Conegliano TV
23 marzo - 11 giugno 2023

2.20.2023


 Franco Corrocher 

da Conegliano - Italy

Artist - Pinxit


6.22.2022

 

Innaugurata la Mostra " La Cura"domenica 22 maggio 2022 al PaRDeS _ Mirano VENEZIA Italy.

L'ARTISTA Franco Corrocher è stato invitato su progetto ad esporre le sue opere.

Esposizione Opere di Artisti Internazionali.

 

 



3.19.2020

Visit Conegliano , "La Perla del VENETO"- Tv - Italy - la Mia città

FRANCO CORROCHER DA CONEGLIANO - TV - ITALY - ARTISTA - PITTORE - SCULTORE : INTERVISTA

 :

1.31.2020

Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene sito UNESCO -VENETO -ITALY

 CONEGLIANO

Articolo e foto da   www.veneto.eu 


Baku, Azerbaijan, 7 luglio 2019: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità, portando così a quota 8 i siti veneti e a 55 quelli italiani insigniti del riconoscimento UNESCO.
Questo paesaggio unico e meraviglioso, in provincia di Treviso, si sviluppa per 181 chilometri quadrati tra declivi vitati e borghi della Sinistra Piave, tra Conegliano e Valdobbiadene.
Nella descrizione ufficiale dell’Unesco si legge che "la zona include una serie di catene collinari, che corrono da est a ovest, e che si susseguono l’una dopo l’altra dalle pianure fino alle Prealpi, equidistanti dalle Dolomiti e dall’Adriatico, il che ha un effetto positivo sul clima e sulla campagna. Se Conegliano ospita molti istituti legati al vino, Valdobbiadene è invece il cuore produttivo dell’area vinicola. I ripidi pendii delle colline rendono difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli produttori. È grazie a questo grande, pacifico esercito di lavoratori e grazie all’amore per la loro terra che è stato possibile preservare queste bellissime colline e creare un forte legame tra l’uomo e la campagna. Il risultato di questo forte legame è uno straordinario esempio di come questa antica cultura sia fortemente radicata alla sua terra".
Il Sito riconosce la cosiddetta ‘core zone’ (che comprende i territori collinari ricadenti nei Comuni di Valdobbiadene, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Vidor, Vittorio Veneto); la ‘buffer zone’, cioè la zona cuscinetto (che oltre ai precedenti comprende Conegliano, Susegana e San Vendemiano); e la ‘commitment zone’ (Comuni che hanno aderito a un Protocollo stipulato con la Regione per la gestione, la tutela e la salvaguardia del paesaggio rurale, in particolar modo quello viticolo). 
Visita il Sito del Consorzio  

1.30.2020

Dagli Impressionisti a Picasso Mostra a Palazzo Sarcinelli di Conegliano -TV- Italy

CONEGLIANO



Franco Corrocher

da Conegliano -Venice - Italy
Artwork
Oil on wood
19,3 x 35 cm

                                                                 

11.23.2017

TESORI DEI MOGHUL E DEI MARHAJA - LA COLLEZIONE AL THANI - Palazzo Ducale Venezia - 9 Settembre 2017/3 Gennaio 2018






TESORI DEI MOGHUL E DEI MARHAJA






" LEO " Tavolo - Bronzo a cera persa - Cristallo     
©Copyright - Al Rights Reserved













10.05.2017

MY WEBSITE


MY WEB SITE IS:   www.francocorrocher.com





Franco  Corrocher 

ARTIST

da CONEGLIANO - VENICE - iTALY

Pinxit - Dettail

100 x 175 cm.

5.24.2017

Ritratti di donne - A cura di Maria Luisa Trevisan - 28 maggio - 12 novembre - Mirano ( Ve ) Venice - Italy -) - PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Via Miranese 42



Ritratti di donne
A cura di Maria Luisa Trevisan
28 maggio - 12 novembre 
Mirano (VE): PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Via Miranese 42
Venezia: Art Factory, Fondamenta dell’Arzere, Dorsoduro 2324

28 maggio – 16 luglio e 13 settembre - 12 novembre 2017
Mirano (VE): PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Via Miranese 42
Da mercoledì a domenica 16-19 su prenotazione

31 maggio – 15 luglio e 13 settembre - 15 ottobre 2017
Venezia: Art Factory, Fondamenta dell’Arzere, Dorsoduro 2324
Da mercoledì a venerdì 16.00-19.00. Sabato 10-13

Aldo Pallaro - Angela Pampolini - Antonio Giancaterino - Arianna Cola - Arturo Martini - Barbara Nahmad - Barbara Pelizzon - Bobo Ivancich - Bruno Lucchi - Carla Viparelli - Cesare Vignato – Enas Elkorazy - Franco Corrocher - Hertha Miessner - Ida Harm - Ion Koman - Jiri Kolar - Leda Guerra - Luigi Gattinara - Maria Chiara Gatti - Maria Pia Fanna Roncoroni - Mario De Leo - Matthias Brandes - Pain Azyme - Paola Volpato - Paolo Della Corte - Paolo Loschi - Roberto Fontanella - Rolando Estévez Jordán - Santina Ricupero - Silvano Biasi - Sirio Luginbühl - Stefania Fabrizi - Tobia Ravà - Tony Lucarda - Toni Zarpellon - Zdravko Milić

La ricerca delle opere sul tema del ritratto femminile è stata un’appassionante ricognizione di immagini, storie e ricordi che potrà avere futuri sviluppi ed ha dimostrato che il ritratto è ancora un genere molto praticato dagli artisti e non necessariamente finalizzato alla rappresentazione di una persona fisica, ma rappresentativo dell’essere umano in senso ampio e universale. Spesso l’artista si cimenta nel ritratto per indagare attraverso il volto di una persona vicina le pieghe dell’animo umano e la propria interiorità.
La mostra è un omaggio alla femminilità a tutto tondo con ritratti sia di coloro che hanno dato un grande contributo alla storia dell'umanità, ma anche di donne che sono state importanti per la crescita personale, educativa, civile, professionale. Vi sono in mostra opere di donne note e comuni, prese dalla realtà o dalla letteratura, dal mito, dalla storia, dall’arte: da Eva, Giuditta, Nefertiti a Cleopatra, Ipazia, Giovanna D’Arco, da una copia romana della Vestale del Louvre al libro d’artista su Frida Kahlo e lavori su Artemisia Gentileschi, Virginia Woolf, Anna Arendt, Peggy Guggenheim, Louise Bourgeois, Doris Lessing (premio nobel letteratura), Fernanda Pivano, Giosetta Fioroni, Sara Campesan, Antonia Arslan. La mostra è anche una curiosa galleria di ritratti e di figure femminili, certo non esaustiva, ma significativa, di donne che hanno segnato un’epoca e fatto la storia. 
Si passa dalle eroine bibliche, regine, principesse, attrici alle donne della propria cerchia famigliare e affettiva, del proprio ambito sociale, lavorativo e professionale, alla sofferenza delle donne migranti e rappresentative di altre culture, ma anche autoritratti, ritratti interiori e rivisitazioni di ritratti dei grandi maestri, volti e corpi universali per affrontare un discorso sul femminile a tutto campo, anche attraverso la mitologia, e parlare alle donne e agli uomini delle donne, dei loro sentimenti, stati d’animo, emozioni, sessualità, problemi interculturali ed intergenerazionali, emancipazione, discriminazioni con opere di pittura, fotografia, scultura, installazioni ambientali e video. 
Nell’ambito della mostra sono organizzati vari incontri conferenze, presentazioni di libri, serate musicali e di poesia, parteciperanno fra gli altri Antonia Arslan, Gabriele Poli e Alessandro Marzo Magno.
La mostra avrà una sezione anche a Venezia, in concomitanza con la Biennale Arti Visive presso Art Factory alle Fondamenta dell’Arzere, ma la parte più cospicua dell’esposizione e gli incontri culturali, serate musicali, conferenze, presentazioni di libri saranno organizzate in terraferma, a PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, costituito dalla barchessa e parte del parco storico della Villa Donà dalle Rose di Mirano (VE), che ai primi dell’Ottocento fu proprietà del banchiere veneziano Giorgio Daniele Heinzelmann, il quale a Mirano soggiornava insieme al figlio e alla nuora Paolina Edvige Blondel, sorella di Enrichetta, moglie di Manzoni. Ed ecco che risulta ancora più stimolante per chi sperimenta questo percorso pensare che anche questi ultimi - soggiornando qui - abbiano passeggiato per questi vialetti e magari immaginare che lo scrittore abbia tratto ispirazione anche da questi luoghi.
In questo luogo ameno, a cui nel 2005 abbiamo dato il nome PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, abbiamo iniziato a realizzare mostre d’arte contemporanea a tema ed iniziative culturali.www.artepardes.org
PaRDeS significa “frutteto” o “giardino”, deriva dalla parola ebraica e farsi (antica lingua persiana) che dà origine al termine “paradiso”. PaRDeS organizza mostre ed eventi, legati all'ambiente, alla natura e al territorio, spaziando dall'ambito umanistico a quello scientifico con l'obiettivo di riqualificare la società attraverso l’arte e ristabilire un rapporto armonico con l’ambiente. Chi condivide questi ideali di armonia universale può contribuire con la sua voce a dare corpo ad un concerto che diventi sinfonia. Attorno a queste idee si sono raggruppati artisti, critici, curatori, operatori e quanti si prodigano per la diffusione di valori artistici e culturali. Tra gli scopi di PaRDeS vi è la promozione del “diritto alla cultura” dei giovani in ogni sua manifestazione; favorire il dialogo tra le generazioni e gli scambi culturali tra artisti di culture diverse e tra operatori del settore ed altri ambiti culturali, affinché avvenga la trasmissione di esperienze, conoscenze e valori; l’operare nel campo dei linguaggi artistici nelle varie forme, anche innovative, attraverso le quali questi si manifestano; stabilire contatti, collaborazioni, con l’ambito, scientifico, matematico e tecnologico al fine di realizzare progetti, laboratori e iniziative in comune; collegare l’arte contemporanea al territorio, all’ambiente, agli spazi verdi attraverso mostre con installazioni ambientali al fine di valorizzare la natura e infondere nel fruitore una sensibilità ecologica. PaRDeS si ripropone di riqualificare la società attraverso l’arte e un rapporto armonico con l’ambiente.
Calendario eventi
Domenica 28 maggio ore 16.30 inaugurazione mostra “Ritratti di donne” a PaRDeS –Via Miranese 42 Mirano
Mercoledì 31 maggio ore 18 inaugurazione mostra “Ritratti di donne” presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia, Fondamenta dell’Arzere Dorsoduro 2324
Martedì 13 giugno ore 21 a PaRDeS – Mirano: “Ritratto di donna” tra musica e poesia con Valeria Causin, soprano, Debora Massaria, pianoforte, Giovanni Da Lio, poeta.
Mercoledì 21 giugno ore 21 a PaRDeS – Mirano “Ritratti di donne che hanno segnato un’epoca nel nostro territorio” conversazione con Maria Luisa Trevisan e Tobia Ravà promossa dal Soroptimist International Club Miranese – Riviera del Brenta. 
Giovedì 22 giugno ore 21 a PaRDeS – Mirano: Antonia Arslan “Lettere ad una ragazza turca”. Presentazione del libro alla presenza dell’autrice con Anna Maria Corradini e Flavia Randi.
Giovedì 29 giugno ore 21 a PaRDeS – Mirano: “Donne in rilievo” incontro con Alessandro Marzo Magno autore di “Serenissime. Le donne illustri di Venezia dal medioevo ad oggi”, “Con stile. Come l’Italia ha vestito (e svestito) il mondo” e “Missione grande bellezza” sulle donne e gli uomini che hanno salvato i capolavori italiani dalle sottrazioni di Napoleone ed Hitler.
Mercoledì 5 luglio alle 21 a PaRDeS – Mirano: Incontro con lo scrittore Gabriele Poli autore de “Il tesoro di Tupac Amaru” e de “Il giovane inca”.
Giovedì 13 luglio ore 21 a PaRDeS – Mirano: “Intanto” di Davide Antonio Pio, serata musicale. Presentazione del cd. Cover by Tobia Ravà.
Mercoledì 13 settembre ore 18 Daniela Abravanel “Donne e redenzione nella tradizione ebraica”. Inoltre verrà presentato il suo nuovo libro “Gli animali nella kabbalah”, illustrato dalle opere di Tobia Ravà.
Domenica 24 settembre ore 17 a PaRDeS – Mirano: Guido e Paola Cingano Ensamble Classic Sound. Gruppo vocale e strumentale diretto dal maestro Guido Cingano.
Domenica 15 ottobre ore 18 a PaRDeS – Mirano: “La mauvaise femme”, testi e regia a cura di Carla Stella. Gruppo di lettura Punto pieno: Pietro Campagnaro, Gianna Casadei, Giovanna Magni, Monica Sichel, Donatella Somalvico, Daniela Tona Ornella Visconti.
Domenica 29 ottobre ore 18 “Etty Hillesum, una donna vitale” da un'idea di Beppe Bovo.
Domenica 12 novembre ore 17 a PaRDeS – Mirano: Maratona poetica guidata da Alessandro Cabianca, con lettura di poesie di autori vari sul tema della donna, e finissage della mostra “Ritratti di donne”.
Patrocini: Comune di Mirano - Cultura e Commissione Pari Opportunità, Mirano Terra dei Tiepolo, Fai Delegazione di Venezia, Soroptimist International Club Miranese – Riviera del Brenta.
Ideazione, cura della mostra e della pubblicazione: Maria Luisa Trevisan 
Organizzazione PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano
Allestimenti Tobia Ravà in collaborazione con Marta Compagnini, Elisa Bologna, Elena Volpato
PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea
via Miranese 42, 30035 Mirano (VE) tel./fax 041/5728366 cell. 349 1240891; 
artepardes@gmail.com; www.artepardes.org; (anche su Facebook, Google plus e Twitter).



Autore : Franco Corrocher
Titolo :  Omage to Peggy Guggenheim and Christine Macel
Technique : Oil on canvas
Anno 2017

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5.23.2017

57. Esposizione Internazionale d’Arte VIVA ARTE VIVA 13 maggio > 26 novembre 2017 - Venezia - Italy

È aperta al pubblico da sabato 13 maggio a domenica 26 novembre 2017, ai Giardini e all’Arsenale, la 57. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. Lavernice si è svolta nei giorni 10, 11 e 12 maggio, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione sabato 13 maggio 2017.

VIVA ARTE VIVA si sviluppa intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall'Arsenale fino al Giardino delle Vergini. 120 sono gli artisti partecipanti, provenienti da 51 paesi; di questi, 103 sono presenti per la prima volta nella Mostra Internazionale del curatore.

La Mostra è affiancata da 85 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale ( Arsenale ) e nel centro storico di Venezia. Sono 3 i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria.
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, è curato quest’anno da Cecilia Alemani.
Anche per questa edizione sono inclusi selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiscono le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 57. Esposizione.
 
http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/57/index.html


FONTE : http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/index.html




Autore : Franco Corrocher
Titolo :  Omage to Peggy Guggenheim and Christine Macel
Technique : Oil on canvas
Anno 2017

2.22.2017

Mostra ‘Bellini e i belliniani’ a Conegliano – dal 25 febbraio al 18 giugno 2017


Dopo Un Cinquecento Inquieto nel 2014, seguito dal Carpaccio, Vittore e Benedetto nel 2015 e, nel 2016 da I Vivarini, la nuova grande esposizione a Conegliano.
La mostra, proseguendo le esplorazioni sulle trasformazioni dei linguaggi della pittura veneziana e veneta negli anni magici tra Quattro e Cinquecento, approda alla figura imprescindibile di Giovanni Bellini, scelta tanto più opportuna nel quinto centenario della morte del maestro.
Chi sono, quindi, i giovani artisti e collaboratori del grande Giambellino? Come si formarono, quale posto avevano nella produzione dell’atelier, della bottega, come si diceva allora? Che cosa trassero e che cosa a loro volta tramandarono dalla frequentazione e dalla stessa collaborazione con un artista-intellettuale tanto sublime per pensiero e per invenzione, per tecnica e non meno che per precisione formale?
La mostra prende le mosse proprio da queste domande e trova nella raffinata collezione dell’antica e prestigiosa Accademia dei Concordi di Rovigo lo spunto per tracciare una sorta di mappa (ipotetica e virtuale, ma supportata da una eletta serie di dipinti) del milieu belliniano o, almeno, di una parte significativa e originale di tale universo d’uomini e di capolavori.
Bellini ha lasciato indubbiamente il segno inconfondibile del suo passaggio, ha creato punti di riferimento che hanno fatto scuola per un consistente numero di pittori, stilemi di cui possiamo riconoscere gli elementi costitutivi: semplici contorni di un volto, la postura e la struttura delle mani femminili, i differenti atteggiamenti del Bambinello; ma anche straordinari paesaggi incantati, spalle di colline scoscese e alberate, città murate e fortificazioni, il profilo lontano di catene alpine. C’è tuttavia qualche cosa che è più difficile descrivere e definire del mondo belliniano: quell’estasi muta e pensosa, quell’essere amorevolmente assorti in insondabili pensieri virtuosi, quella mitezza e quasi pudore degli sguardi che è un’attitudine che parte dal Maestro e viene gelosamente conservata e tramandata dai seguaci. Quindi la ‘svolta’ atmosferica e tonale della sua pittura, nello sfumato in cui svanisce la percezione dei contorni e dei profili, dove i protagonisti sono avvolti e immersi in una luce dorata che nessuno però saprà più eguagliare.
Dai due celebri capolavori di Bellini in mostra – la Madonna col Bambin Gesù di esemplare semplicità e perfezione e il Cristo portacroce, così permeato di quel soffuso tonalismo magico e dorato che lo colloca tra le opere-manifesto della stagione matura intensa e filosofica della sua parabola artistica il percorso espositivo propone importanti confronti, contaminazioni, suggestioni con opere di altri artisti, da Palma il Vecchio a Dosso Dossi fino a Tiziano e Tintoretto, o, addirittura, a maestri tedeschi e fiamminghi (come Mabuse e Mostaert) per sottolineare la centralità di Giovanni Bellini rispetto a uno scenario non solo veneziano e veneto (come ben aveva capito nei suoi passaggi veneziani Albrecht Dürer).

L’esposizione si sviluppa secondo una sequenza tematica che si dispiegherà nel percorso delle sale di Palazzo Sarcinelli: 1.L’alba del Rinascimento; 2.Madonne con il Bambino; 3.Sacre meditazioni e santi attorno al trono; 4.Cristo Passo e Salvatore;  5.Metamorfosi;  6.Trame di sguardi.
In tale trama narrativa ed espositiva si vengono a collocare nomi e personalità molto diverse, tutte accumunate da una più o meno intensa frequentazione di Giovanni Bellini e del suo atelier: assistenti che hanno lavorato al suo fianco nelle grandi imprese decorative di Palazzo Ducale o nelle sale delle Scuole di San Marco e di San Giovanni Evangelista; aiuti che hanno replicato le più fortunate tavole destinate alla devozione privata; artisti partiti da cartoni della bottega, che hanno poi continuato la loro ricerca in autonomia di ispirazione e di linguaggio, dichiarando però il loro legame profondo e irrinunciabile con la pittura del maestro.
Marco Bello, Andrea Previtali, i Santacroce, Luca Antonio Busati, Pasqualino Veneto, Jacopo da Valenza, Nicolò RondinelliNon più fantasmi: nella mostra prendono corpo e fisionomia nelle loro Madonnine, nelle loro Conversazioni, nei paesaggi di una idealizzata pedemontana, nella ragnatela di sguardi inquieti e nostalgici. Talvolta permeati di una ingenua naïveté, tal altra attenti a recuperare tradizioni e caratteri derivati dal genius loci di periferie fiere e felici.
Alcuni di questi maestri hanno segnato anche il territorio coneglianese, tanto che, una volta ancora, sarà possibile costruire una sorta di mappa-itinerario del loro passaggio tra Conegliano e Asolo, tra Serravalle e la trevigiana, riprendendo una proposta che ha trovato nelle due mostre precedenti di questo ciclo un ampio consenso e un sincero apprezzamento dei visitatori: completare l’itinerario compiuto dentro le sale espositive con una fitta rete di affascinanti “scopertedi capolavori sparsi sul territorio, per conoscere lo straordinario museo diffuso che caratterizza il nostro Paese.
La mostra è, dunque, un’occasione per interrogarsi sull’eredità belliniana, ricostruendo con originalità una rete di rapporti e connessioni, mettendo in luce il raffronto possibile tra storie e opere, protagonisti e comprimari su palcoscenici diversi e alternativi e tuttavia legati da analogie e contiguità logiche e strutturali.
La mostra, promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie, e’ a cura di Giandomenico Romanelli e sara’ accompagnata da un catalogo edito da Marsilio Editori.
Immagine in apertura: Marco Bello (Venezia, 1470 circa- 1523) ”Circoncisione”. Tempera su tavola, cm. 60,5×85 – Rovigo, Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi



Giovanni Bellini – Madonna col Bambino benedicente (1510) Dipinto a olio su tavola (85×118 cm) conservato nella Pinacoteca di Brera di Milano

Giovanni Bellini
Giovanni Bellini (Venezia, 1433 circa – Venezia, 26 novembre 1516): pittore italiano cittadino della Repubblica di Venezia tra i più celebri del Rinascimento, noto anche con il nome Giambellino. Lavorò ininterrottamente per ben sessant’anni, sempre ai massimi livelli, traghettando la pittura veneziana, che in lui ebbe un fondamentale punto di riferimento, attraverso le esperienze più diverse, dalla tradizione bizantina ai modi padovani filtrati da Andrea Mantegna, dalle lezioni di Piero della Francesca, Antonello da Messina e Albrecht Dürer, fino al tonalismo di Giorgione. Nelle sue opere Bellini seppe accogliere tutti questi stimoli rinnovandosi continuamente, ma senza tradire mai il legame con la propria tradizione, valorizzandolo anzi e facendone un punto di forza.
Tratto da www.marcadoc.it

 Franco Corrocher 's artwork
Title : Game
Oil on wood
Copyright - Al Rights Reserved https://m.facebook.com/franco.corrocher

11.01.2016

Mostra “Le storie dell’Impressionismo” - I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin Treviso,Italy Museo di Santa Caterina dal 29 ottobre 2016 al 17 Aprile 2017


Marco Goldin, per ricordare i vent’anni dalla fondazione di Linea d’ombra, propone la mostra ‘Le storie dell’Impressionismo’ annunciando una serie di prestiti stellari dai musei americani, ben sei dall’Art Institute di Chicago, da tre anni votato miglior museo al mondo.
Le Storie dell’impressionismo raccontate in 120 opere: dipinti, fotografie e incisioni a colori su legno e 6 capitoli, con un forte intento di natura didattica.
Le 6 sezioni dell’esposizione che si terra’ al Museo di Santa Caterina a Treviso dal 29 ottobre 2016 al 17 Aprile 2017 consentiranno al visitatore di percorrere un cammino tra capolavori che hanno segnato una delle maggiori rivoluzioni nella storia dell’arte di tutti i tempi:  Lo sguardo e il silenzio, ovvero il ritratto da Ingres e Delacroix a Degas e Gauguin; le figure en plein air, da  Millet  a  Renoir;  la posa delle cose, ovvero le nature morte da Manet a Cezanne; il nuovo desiderio di natura, cioè il paesaggio da Corot a Van Gogh; la crisi, l’evoluzione di Monet che rinnega le sue stesse teorie e in studio rarefà, evocando il futuro  astrattismo; e infine, i germi del mondo nuovo, cioè gli anni  estremi di Cezanne, che quasi anticipa Picasso e le avanguardie.

Mostra “Le storie dell’Impressionismo”
dal 29 ottobre 2016 al 17 Aprile 2017
Museo di Santa Caterina – Treviso, Piazzetta Mario Botter, 1
da Marcadoc http://www.marcadoc.com/mostra-le-storie-dell-impressionismo-a-treviso-dal-29-ottobre-2016-al-17-aprile-2017/

FRANCO CORROCHER ARTIST 
OPERA - ARTWORK -  TITOLO : NEW RENAISSANCE - NUOVO RINASCIMENTO
TECNICA : OIL ON WOOD

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5.20.2016

L'ARTISTA FRANCO CORROCHER E' PRESENTE ALL'ESPOSIZIONE" SQUARCI NELLE TENEBRE " MIRANO - PARDES (VE) ITALY - DOMENICA 22 MAGGIO 2016 ,ORE 17 - VIA MIRANESE 42



L'artista Franco Corrocher partecipa all'Esposizione "Squarci nelle tenebre " che si terrà al Pardes a Mirano  via Miranese 42,( Venezia ) Italy ,Domenica 22 Maggio 2016 ,ore 17 innaugurazione

2.20.2016

Mostra -I Vivarini – Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento’ a Conegliano – Venice - Italy dal 20 febbraio al 5 giugno 2016

Via XX Settembre, 132

Dal 20 febbraio al 5 giugno 2016

Apertura
martedì, mercoledì e giovedì 9.00 - 18.00
venerdì 9.00 - 21.00
sabato e domenica 10.00 – 20.00
chiuso il lunedì

Informazioni

"" FUTURO ""

OPERA -ARTWORK DI FRANCO CORROCHER
TECNICA : AEROGRAFO SU ALLUMINIO
DIM.: 150 X 265 CM.
ANNO : 2008
COPYRIGHT-ALL RIGHTS - RESERVED

FRANCO CORROCHER  IS ON FACEBOOK :https://www.facebook.com/franco.corrocher

https://www.facebook.com/pages/Franco-Corrocher/149567781828658?fref=ts
















10.09.2015

"Martial Raysse", mostra monografica dedicata all'artista francese - Italy - Venezia - Palazzo Grassi - fino al 30 novembre -


PrefazioneMartial RaysseFuturologia, 2015-1958 / 1958-2015

“Contemporaneo è colui che tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per percepirne non le luci, ma il buio.” Giorgio Agamben

“Il ruolo sociale del pittore? Mostrare la bellezza del mondo per incitare gli uomini a proteggerlo, ed evitare che si dissolva.” Martial Raysse

“Si è detto, a proposito del mio cambio di rotta: ‘Martial torna alla pittura’. È falso. Ci arrivo appena. Di fronte c’è una pagina bianca, la situazione è esattamente la stessa che nel Medioevo. Non è cambiato nulla.” Martial Raysse

2015-1958 / 1958-20145: affrontare la storia a ritroso, non per riavvolgere il filo del tempo e tornare all’inizio, ma piuttosto per mettere a confronto epoche diverse: ecco l’intenzione della mostra che Palazzo Grassi-François Pinault Foundation dedica oggi a Martial Raysse.

L’obiettivo è quello di offrire allo stesso tempo alcune prospettive e una retrospettiva, avvicinandosi al lavoro di Martial Raysse non secondo una scansione cronologica, ma da un punto di vista contemporaneo – a partire cioè dalle sue opere più recenti. È nostra convinzione, in effetti, che i lavori a noi più vicini modifichino il modo in cui osserviamo i precedenti, assicurando una maggiore profondità dello sguardo e rilanciando la questione del ruolo della pittura e di quello dell’artista.
Come afferma acutamente Giorgio Agamben, “Appartiene veramente al suo tempo, è veramente contemporaneo colui che non coincide perfettamente con esso né si adegua alle sue pretese ed è perciò, in questo senso, inattuale; ma, proprio per questo, proprio attraverso questo scarto e questo anacronismo, egli è capace piú degli altri di percepire e afferrare il suo tempo”.

Martial Raysse fa parte di quel ristretto novero di artisti per i quali la vera posta in gioco è il confronto con la “grande” storia dell’arte, e questo fin dall’inizio del suo percorso. Tale confronto può avvenire attraverso la presa di distanza, lo humour o la riproduzione delle opere dei maestri, in virtù del principio enunciato da Eugenio Garin in base al quale “imitare […] è assumere coscienza di sé, […] ritrovare la propria natura”. È così che, nel corso di tutta la vita, Raysse compie il proprio apprendistato, rendendo visibili – sullo sfondo, per così dire – non soltanto la storia dell’arte e i capolavori del Rinascimento, ma anche la banalità del quotidiano, dall’estetica dei Monoprix al tedio delle piccole cose.

Diversamente dagli artisti rinascimentali, che dovevano sottostare ad alcuni vincoli – in particolare nel trattamento di soggetti religiosi o nei ritratti dei committenti – Martial Raysse si è speso, nel corso di una vita intera, per mantenere la propria indipendenza. Sorta di utopia umana, il suo modo di rappresentare la vita di ognuno lascia pensare che l’artista voglia ridarci speranza nella nostra condizione. Il suo amore per la rappresentazione delle donne va al di là dell’attrazione sessuale o della bellezza classica; Raysse è affascinato dalla Sconosciuta.
Nei suoi quadri storici è sempre presente una distanza critica rispetto a ciò che si può vedere o pensare. L’artista dà nuova vita a temi mitologici (pensiamo a L’Enfance de Bacchus o Le Jour des Roses sur le Toit) e per loro tramite parla del consumismo sfrenato, della distanza dalla politica (Poisson d’Avril e Ici Plage), o ancora della volontà di ridere assieme al proprio tempo (Le Carnaval à Périgueux).
Pittore, scultore, disegnatore, ma anche poeta e cineasta… Ognuno di questi termini – per forza di cose riduttivo – cerca invano di definire un artista molteplice e inclassificabile, la cui opera attraversa la seconda metà del XX secolo e continua ancor oggi a sorprenderci con la sua singolarità.
Dando vita a un dialogo ininterrotto tra le opere, il percorso espositivo offre uno sguardo nuovo sull’impegno di Martial Raysse, evidenziando il costante andirivieni dell’artista tra i propri lavori.

L’esposizione rende inoltre visibile l’enorme lavoro sotteso a una tale opera, che – al di là della creazione di “begli oggetti” – mira a proporre una sorta di filosofia della vita. Attraverso la radicalità dei colori, la libertà di elaborazione, Martial Raysse ci fa vedere la bellezza del mondo, la necessità che ciascuno vi trovi il proprio ruolo, la responsabilità del singolo nei confronti degli altri e della comunità.

Nel percorso espositivo abbiamo cercato di mostrare tutti gli aspetti del lavoro dell’artista: le piccole sculture, che spaziano da semplici figure al gioco con se stesso, il disegno come un momento di lavoro, i film, che mostrano le sue pulsioni libertarie, e per finire i quadri, che costituiscono la parte più compiuta della sua opera. Abbiamo inoltre punteggiato il percorso di opere assimilabili, in qualche modo, ad autoritratti capaci di rivelare l’incredibile esigenza e la solitudine che l’artista ha dovuto fare proprie per proseguire nella propria ricerca.

Le opere più recenti illuminano di nuova luce quelle della giovinezza ed espongono la loro radicalità, provocando un vero e proprio choc visivo. L’artista, attraverso l’uso di colori e pigmenti puri, propone uno sguardo altro sul mondo – quell’“igiene della visione” sviluppata fin dagli anni sessanta – e ci insegna a vedere, in quanto “essere moderni significa prima di tutto vederci più chiaro”.

In conclusione, lasciamo la parola all’artista: “Ho sempre pensato che il fine dell’arte fosse cambiare la vita. Ma oggi l’importante, mi sembra, è cambiare ciò che ci circonda a ogni livello dei rapporti umani. C’è chi pensa che la vita debba essere copiata. Altri sanno che va inventata. Rimbaud non si cita, si vive”.

Caroline Bourgeois
Curatrice della mostra
http://www.palazzograssi.it/it/gallery/mostra-martial-raysse"Martial Raysse", mostra monografica dedicata all'artista francese    http://www.palazzograssi.it/it/gallery/mostra-martial-raysse
Franco Corrocher's art work
"Honor to princess Jasmine"  Copyright © - tutti i diritti riservati
http://www.francocorrocher.com/

3.18.2015

Mostra ‘Carpaccio, Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria’ a Conegliano -TREVISO - ITALY- fino al 28 Giugno 2015



Raccontare un viaggio attraverso le immagini è una cosa che, anche inconsapevolmente, facciamo tutti. Ma l’itinerario che Giandomenico Romanelli ha voluto raccontare attraverso i dipinti, non è solo un viaggio fisico. È un cammino storico, culturale e religioso segnato da inquietudini e piccole rivoluzioni economiche e sociali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo della vita di Vittore Carpaccio. Con la mostra “Carpaccio, Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria”, aperta a palazzo Sarcinelli di Conegliano, promossa da Civita Tre Venezie, Romanelli (che ne è il curatore) ha voluto indagare su un periodo del pittore veneziano considerato discendente. «Ma ci sono degli elementi singolari che mi hanno spinto ad indagare» dice Romanelli che è rimasto colpito dall’inquietudine che traspare nelle opere prodotte da Vittore Carpaccio in dodici anni di vita a cavallo tra XV e XVI secolo. «Anni che per la Repubblica di Venezia sono stati tormentati anche da eventi bellici – spiega il curatore – eventi sociali che hanno messo in crisi anche dal punto di vista religioso». Un periodo nel quale in Vittore si denota una svolta che Romanelli ha cercato di raccontare nella mostra. Il viaggio fisico di Vittore Carpaccio è quello da Venezia all’Istria ed è, insieme, un viaggio reale e un viaggio introspettivo. Il linguaggio pittorico di Vittore conobbe un’evoluzione importante. L’apparizione sulla scena artistica di una nuova generazione di geni (Giorgione, Tiziano, Pordenone) mette anche Carpaccio di fronte a un bivio: rinnovarsi o votarsi all’emarginazione. Vittore ha il coraggio di mettersi in crisi, di affrontare la stagione autunnale della sua carriera partendo da una revisione critica serrata del suo linguaggio. I risultati sono sorprendenti e saranno sotto gli occhi del pubblico che visiterà la mostra di palazzo Sarcinelli. Le ultime due sale sono dedicate a Benedetto, figlio di Vittore. Certo meno dotato del padre, Benedetto possiede però il gusto della narrazione e del linguaggio popolari che mette in mostra accentuando con colori brillanti e compatti le sue tele, dando anche ascolto e spazio a nuove devozioni. Sono ventuno le opere in mostra (15 di Vittore e 6 di Benedetto) accompagnate da disegni, scritti e cartografie di autori vari. La mostra resterà aperta fino al 28 giugno 2015.
articolo di Elisa Giraud per www.gazzettino.it



Palazzo Sarcinelli Via XX Settembre 132
31015 Conegliano (Treviso)
Dal 7 marzo al 28 giugno 2015
Apertura
martedì, mercoledì e giovedì 9.00 – 18.00
venerdì 9.00 – 21.00
sabato e domenica 9.00 – 19.00
chiuso il lunedì






ARTWORK OF FRANCO CORROCHER
TITOLO : DUALITA'
OLIO SU TAVOLA
COPYRIGHT-ALL RIGHTS - RESERVED







8.29.2014

VENEZIA - 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA 2014 ITALY - VENICE - 71 VENICE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL - ITALY - Direttore: Alberto Barbera 27 agosto > 6 settembre 2014 Venice International Film Festival

5.18.2014

FRANCO CORROCHER espone ad : "Enèrgheia" mostra d'arte contemporanea Di PaRDeS

https://www.facebook.com/franco.corrocher?ref=tn_tnmn


“Enèrgeia”
A cura di Maria Luisa Trevisan

Mirano: PaRDeS Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, via Miranese 42, dal 25 maggio al 9 novembre 2014 con pausa estiva dal 14 luglio al 13 settembre

Venezia: Art Factory Tobia Ravà, Fondamenta dell’Arzere, Dorsoduro 2324 11 giugno – 2 ottobre con pausa dal 14 luglio al 6 settembre

Bruno Baldari, Ariela Böhm, Andrea Buti, Alessandro Cadamuro, Françoise Calcagno, Alessandro Cardinale, Sonia Casari, Franco Cimitan, Franco Corrocher, Saul Costa, Franco Costalonga, Nadia Costantini, Alberto Di Fabio, Pablo Echaurren, Stefania Fabrizi, Fabiola Faidiga, Dorit Feldman, Roberto Fontanella, Catalina Gonzalez, Cristina Gori, Bobo Ivancich de La Torriente, Abdallah Khaled, Enrico Lomaestro, Anna Lorenzini, Sirio Luginbühl, Roberto Marconato, Loreto Martina, Hertha Miessner, Elvino Motti, Giorgio Nalon, Hermann Nitsch, Pain Azyme, Aldo Pallaro, Paolo Patelli, Günter Pusch, Tobia Ravà, Ana Maria Reque, Raffaele Rossi, Miljenka Šepic, Hana Silberstein, Annamaria Targher, Erica Trojer, Cesare Vignato, Luigi Viola, Carla Viparelli.

Domenica 25 maggio ore 17 inaugurazione a PaRDeS a Mirano, via Miranese 42: presentazione della mostra, a seguire brindisi e intrattenimento musicale con il “Duo italo-inglese UnAnima”. Claire Julia Wilson (voce) e Maurizio Gobbin (chitarra e voce) con un repertorio che spazia diversi generi musicali, dal blues al jazz, dal reggae al folk, dal country al classico.
Mercoledì 11 giugno ore 18 inaugurazione all’Art Factory di Tobia Ravà, Fondamenta dell’Arzere, Dorsoduro 2324, Venezia

Eventi
31 maggio 16.30-18.30 "Energize your-self... con la pura energia universale"
15 giugno 10 - 16.30 “La pace è fatta di pace”. Sahaja Yoga. Meditazione in giardino
22 giugno ore 19 “Sulla fotografia e oltre” di Enrico Gusella (Allemandi 2014), Presentazione del libro con interventi dell’autore e di Riccardo Caldura.
29 giugno 18.30 Letture drammatizzate da “Gli Asolani” di Pietro Bembo. Ideazione e libero adattamento di Donatella Tambini.
6 luglio 21.00 Enzo Moretto “Il destino del mondo attraverso le ali delle farfalle”, conferenza
17 settembre 18.30 “Letture da Marguerite Yourcenar” a cura della Compagnia delle Smirne.
21 settembre 16.30-18.30 "Energize your-self... con la pura energia universale

In corso di programmazione
Video e corti presentati da Sirio Luginbühl . Cinema e Video Indipendente – Padova Underground e sperimentazione filmica
.
Pubblicazione con testi di Maria Luisa Trevisan, Antonio Costanzo

Organizzazione Concerto d’Arte contemporanea – Associazione culturale, in collaborazione con
Francesca Giubilei, Antonio Costanzo, Anna Maria Corradini, Giorgia Fortunati, Sara Raquel Mason
Patrocini: Comune di Mirano
Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia

Allestimenti: Tobia Ravà

Ingresso gratuito.
Visite, incontri e Workshop su prenotazione da mercoledì a domenica dalle ore 15 alle 19

Concerto d’Arte Contemporanea
Associazione Culturale
PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea
via Miranese 42, 30035 Mirano (VE)
tel./fax 041/5728366 cell. 349 1240891;

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3.21.2014

UN CINQUECENTO INQUIETO -DA CIMA DA CONEGLIANO AL ROGO DI RICCARDO PERUCOLO-CONEGLIANO - ITALY-PALAZZO SARCINELLI - 1 MARZO - 8 GIUGNO 2014

La mostra, Un Cinquecento inquieto. Da Cima da Conegliano al rogo di Riccardo Perucolo  a cura di Gian Domenico Romanelli e Giorgio Fossaluzza, racconta, valorizza e promuove l’importanza della pittura del primo cinquecento coneglianese e degli immediati dintorni nella storia dell’arte italiana. Si trattò di un luogo e di un periodo particolarmente inquieto: Conegliano, centro di cultura, di incontri e convergenze, di personalità importanti e presenze “riformate”, luogo di dispute e tensioni religiose che influenzarono l’arte di chi vi soggiornò, alla quale questa mostra vuole ridare spazio e visibilità a livello nazionale ed internazionale.
Primo capitolo di un ciclo di tre mostre che si concluderà nel 2016, voluta dal Comune di Conegliano con la collaborazione di Civita Tre Venezie, la mostra vuole riprodurre il viaggio affascinante tra la dolcezza del paesaggio e il ricordo palpitante dell’avventura dell’eresia attraverso le sue opere d’arte, i dipinti di ufficiale e pubblica devozione e le opere più sommesse e private. Palazzo Sarcinelli ospita, oltre agli affreschi del palazzo realizzati da Riccardo Perucolo, circa 35 opere, di cui 25 in mostra (più oggetti, documenti, libri ed incisioni di Albrecht Dürer) e circa una decina distribuite tra Conegliano e dintorni. Un itinerario tematico che ha come fulcro Palazzo Sarcinelli, ma coinvolge l’intero territorio in una suggestiva scoperta della Marca trevigiana.
Tra i pittori, oltre a Cima, Francesco Beccaruzzi, Marco Basaiti, Ludovico Fiumicelli, Sebastiano Florigerio, Paris Bordon, Giovanni Antonio Pordenone, Francesco da Milano, Giovanni Agostino da Lodi, Antonio Solario, Andrea Previtali, Palma il Vecchio, Giovanni e Bernardino da Asola, Girolamo Denti, Giampietro Silvio, Pomponio Amalteo, Riccardo Perucolo.

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